“Facciamo danzare la notte, mentre tutto il resto scorre ignaro e uguale a sé stesso”. E lei ha detto sì. Da qui siamo partiti. Presto vi faremo vedere dove siamo arrivati. Silenziosi, senza pretese, essendo noi.
Il nostro palcoscenico è stato la strada, i ritmi di tempi rubati, incursioni a lasciare il minimo ossigeno necessario, espressioni di noi maturate sempre in poche possibilità. Il nostro margine, noi stessi, in una funzione elastica del tempo e luogo che ci comunicava cosa fare e fin quando.
Con: Agnese Valente.